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Ambrosio Paolo images anni 1960
Ambrosio Paolo images . The want to create a image charged of meaning and at the same time rich in sensorial associations that leave the representative function aside is a fundamental element in Ambrosio paolo research. In his works, leads to complex alphabetisation pivoting on the polarity of perception and consciousness, intuition and awareness in a presential dialectic.
Ambrosio paolo. La volontà di creare un’immagine carica di significati e, al contempo, ricca di associazioni sensoriali lasciando da parte la funzione rappresentativa, è fondamentale nella ricerca di Paolo Ambrosio. Il suo lavoro sfocia in una complessa alfabetizzazione il cui centro è costituito dalla polarità di percezione e coscienza, intuizione e consapevolezza, in una dialettica presenziale.
Fino dall’inizio della sua attività nei primi anni ‘60, in Paolo Ambrosio emerge la matrice-colore colore come portatore, colore come forza cromatica di ancestrale espressione, a condizionare l’evoluzione della forma stessa.
L’iter con cui l’immagine affiorante dall’inconscio si concreta in accumulo di segni e di colore, formula le leggi dello spazio, misurabile soltanto col tempo della vibrazione cromatica.
E’ così che i rapporti forma-colore, portati avanti con violenta consequenzialità, trasferiscono gli effetti dal campo psichico a quello espressivo, secondo il percorso già segnato dall’opera precorritrice di Franz Kupka, determinante per lo sviluppo dei valori del cromatismo astratto, le pitture intensamente colorate, proprio nella liberazione del timbro allusivo dell’imagerie interiore, condensano l’espressività immediata della sfera musicale: invece dei suoni vibrano le pennellate, trasmettendo e coinvolgendo nella foga del discorso.
L’assoluto formale continua ad avere un termine di riferimento alla verifica della ragione: ma esistono, sono possibili schemi separati per ragione e rappresentazione? I vortici, la “provocazione” dell’architettura spaziale, dilatati dalla vibrazione interiore di una musicalità timbrica, sono le colonne d’Ercole di “partenza” per la ricerca di un’”Essenza come forza creatrice e generatrice delle varie espressioni della natura”; dalla trasposizione delle mutazioni morfologiche delle sensazioni psichiche a ritmi musicali, si accede alle geometrie spaziali nell’illusorietà cromatica, alle cattedrali dello spazio, concepite come architettura della terza dimensione, e quindi “come ricettrici sensitive delle varie emotività della materia”.
Aldo Passoni 1974